sabato 1 ottobre 2011

nuova giornata di lavoro

lavoro ormai da due anni in un centro per bambini e ragazzi autistici,
uno strano disturbo generalizzato dello sviluppo che impedisce alla persona di potersi relazionare con l'altro.
oggi ero con Marco (nome di fantasia) stavamo lavando i piatti quando ad un certo punto il bambino comincia a piangere e urlare. mi sono accertata che non si fosse fatto male, che non avesse bisogno di andare in bagno o altro ma, niente. marco continuava a piangere e non sapevo cosa fare, provai a proporgli un altro gioco sapendo che è il suo prefereito.. niente.. che fare?
sapere che una persona sta male, ha un disagio e non riuscire a capirla, per non è in grado di spiegarsi di parlare è terribile per un educatore. L'unica cosa che in quel momento sono riuscita a fare è stata quella di portarlo in bagno, Marco socchiuse la porta, io però riuscivo a vederlo grazie alla specchio. rimase dentro per 2 minuti a saltellare e smise di piangere si calmò e quando uscì mi fece un sorriso, andammo in giardino e giocammo insieme ridendo e cercando la mia presenza.
 non voglio dilungarmi con riflessioni sulle cause del pianto ma la cosa che ogni volta che succede mi fa restare senza parole è il fatto di non riuscire a capire questi bambini.

si provi a pensare a quanto noi siamo abituati ad usare il linguaggio o perlomeno a comunicare in qualche modo e ora fai finta di non saper parlare, di non saperti muovere.. come ti sentiresti?

Nessun commento:

Posta un commento